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Posts Tagged ‘glitch’

Fennesz – Endless Summer

Autore: Fennesz

Titolo: Endless Summer

Genere: glitch, ambient, experimental

2006

Tout court: sbem!

Christian Fennesz non ha di certo bisogno di presentazioni. se però fate parte di quel zero virgola un per cento di umanità che ignora chi sia- e nel qual caso dio abbia pietà di voi- vi dico solo che, forse, è il più grande compositore di musica ambient e, più in generale, il più grande sperimentatore a cavallo dei due millenni. vi basta? voglio dire: mica pizza e fichi, eh? considerate, poi, che il qui presente dischetto è, credo, il suo miglior lavoro [opinabilissima frase, ma tant’è…] e che se, ovviamente quando avete finito di leggere, non siete ancora corsi ad ascoltarlo e a farvi rapire dalla moltitudine di suoni e suggestioni che un uomo è capace di creare con una chitarra e un laptop (vedi “Caecilia” e “Shiseido”), giuro che vi vengo a cercare con un trapano multiuso, una serie di dildo colorati da venticinque centimetri e quel buontempone di Kimbo. un ultimo incentivo e poi prometto che taccio: avete presente Tim Hecker? ecco, se poco poco vi garba allora per il buon Christian vi strapperete i capelli.

facile reperibilità su mediafire.

Thriftworks – ZenZero LP

Autore: Thriftworks

Titolo: ZenZero LP

Genere: glitch, glitch-hop, wonky, dubstep

2011

Tout court: super-avvolgente.

bello questo secondo lavoro del giovincello Jake Atlas dalla Bay Area, che non avevo mai sentito nominare e che ho conosciuto tramite il prodigioso intervento dell’amico Ludvig da Stoccolma, ché- in questo genere qua- sa il fatto suo. tra l’altro, il ragazzo qui presente sforna musica a profusione ventiquattrore su ventiquattro, avendo letto che è già in giro il suo nuovo discotto che, a ‘sto punto, mi sparerò a breve. senza tirarla troppo per le lunghe: questo è glitch, un buon glitch: glitch che merita, vagamente reminiscente di quell’altro bravo ragazzo, sempre californiano, che è Nosaj Thing (tutti e due con lontani echi di Flying Lotus). quindi, non fatevi ingannare dall’orrido art work della copertina, che fa sembrare il presente una sorta di giochetto per la play due masterizzato alla bell’e meglio, ma fiondatevi all’ascolto e non ve ne pentirete.

lo trovate facile con google (easyshare, stavolta) oppure fatevi un giro sul suo bandcamp (http://jatlas.bandcamp.com/). sentiremo di nuovo parlare di questo giovanotto (non è una minaccia, tranquilli).