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Posts Tagged ‘psych-noise’

Butcher Mind Collapse – Night Dress

Autore: Butcher Mind Collapse

Titolo: Night Dress

Genere: psych-noise, psych-rock, dance-punk, noise

2011

Tout court: sbem bello forte in mezzo agli occhi!

 

 

non avete idea per quanto tempo ho rimandoto l’ascolto di questo discottino qui. e non avete neanche idea di quanto abbia fatto danno a me stesso in questo modo. ma ora sto recuperando, giuro. è una delle robe più oscure, metafisiche e, al contempo, sfacciatamente rilassate che abbia mai avuto la fortuna di ascoltare. dopo due-tre canzoni ho pensato ‘sono degli psych-rockers pesantamente sotto acido’, sottolinenando il pesantemente. poi ho pensato anche ‘e si sono aggiornati con tutto l’industrial e il noise atmosferico degli ultimi vent’anni’. e infine: ‘cazzo se mi piace!’. poi non lo so… ti alternano l’andatura blues tipica di certo psych con delle martellata dance-punk, ti sfoggiano delle trovate da compositori d’avanguardia e, come compagno d’avventura per tutta la durata del disco, la voce di un Ozzy ancor più bastardo che ti sbrindella le orecchie: e io credo d’essermi trovato un nuovo gruppo da adorare.

p.s.: ah, l’ho detto che sono italiani? be’, sì: sono italiani, fatevene una ragione.

i dettagli li trovate qui

guardatevi ‘sto video e poi spiegatemi come si fa a non innamorarsi…

Bologna Violenta – Utopie e piccole soddisfazioni

Autore: Bologna Violenta

Titolo: Utopie e piccole soddisfazioni

Genere: cybergrind, electro-grindcore, experimental, neo-classical, minimal, noise

2012

Tout court: cazzo cazzo cazzo!

 

 

allora, la notizia che tutti voi avrete saputo (a meno che non siete i residenti di quei 10-15 comuni isolati per via della neve, nel qual caso: tranquilli, il maltempo sta per finire) è che è uscito il nuovo lavoro di quel brighella di Nicola Manzan, uno che a questo blogghetto ci sta simpatico tanto così. nel caso vi stesse chiedendo di cosa tratta il presente discotto (oppure come farebbe un ipotetico residente dei 10-15 comuni isolato dal resto del mondo a leggere il mio messaggio di rassicurazione scritto sopra), vi posso solo dire che si tratta di Capolavoro, con la c maiscuola e in neretto. e non perché va tanto di moda dare del fico a Manzan, che- nell’eventualità, se ne fotterebbe beatamente dei miei e dei vostri complimenti, perché lui lo sa già, che è un fico- ma semplicemente perché mentre ascoltavo le 21 tracce (sì, esatto 21), ho riso come un babbuino dall’inizio alla fine, con picchi inusitati mentre scorreva “Remerda”, che ha un testo che Pasolini gli invidierebbe. e non ridevo così da quando, dodicenne, ascoltai Italyan, Rum Casusu Çikti degli Elii e il resto fu storia. ma c’è anche un altro motivo (più che altro una precisazione), se volete più profondo, per cui questo disco va ascoltato, ovvero che si ride sì, è vero, ma sì ride AMARO, di quell’amaro e anche vagamente cupo che poi alla fine, mentre la risata si spegne, dici “cazzo però…”. ecco, appunto. è esattamente questo che intendo.

non perdete tempo:

qui c’è lo streaming

i lincs:
maispeis
pagina feisbuc
bandcamp

CONDANNATEVI ALLA MORTE!

Nastro – 300mq

2 dicembre 2011 2 commenti

Autore: Nastro

Titolo: 300mq

Genere: electro-psych-rock-dance-punk-electro-nu-wave-synth-electro

2011

Tout court: godzilla ha spiaccicato tutta la scena dance-punk e questo è stato il loro l’ultimo vagito.

dico sul serio: provatevi a immaginre un coso enorme che salta sopra a synth, kazoo e un mucchio d’altri strumenti e immaginatevi il suono che potrebbe uscire. okay, magari vi state immaginando un rumore atroce, ma immaginate pure che, in mezzo a quel caos rumoristico, ci sia una misteriosa forza ordinatrice che rimetta a posto tutti quei suoni e gli dia un senso. ecco, a questo punto, vi siete fatti un’idea del disco qui presente. cioé: trentadue minuti e ventotto secondi di psichedelia in acido- dopo le sbronze indie e prima del rigurgito dance-punk. loro sono in quattro, vengono da Roma, e sono chiaramente dei pazzi scellerati: arrivano al secondo disco e sperimentano quest’oscena amalgama che mi fa rizzare le orecchie e mi fa venire in mente dei Kraftwerk de’ noantri parecchio su di giri che mettono su un progetto a quattro mani con David Thomas. questa è una delle robe più originali, eccentriche e affascinanti che si abbia la possibilità di ascoltare: ecco, non lascietevala sfuggire.

qui tutto quello di cui avete bisogno:

il myspace
il bandcamp (ah, dimenticavo: fri daunlò!)
il soundcloud

sullo stesso di cui sopra potete anche serenamente ascoltarvi il primo parto folle del quartetto e, se v’hanno allungato lo stipendio, decidere di acquistare qualcosa.

[ultimo inciso: mi scuso con la platea, ma non sono riuscito a trovare la copertina del presente disco, quindi ho messo quella del disco precedente. spero che questo non traumatizzi nessuno].

Lightning Bolt – Wonderful Rainbow

Autore: Lightning Bolt

Titolo: Wonderful Rainbow

Genere: psych-noise, math rock, experimental noise

2003

Tout court: guerriglia!

confesso che nella mia lunga e patinata carriera di ascoltatore di musica mi sono sempre soffermato con una certa superficialità sul noise, e per questo faccio ammenda. in particolar modo, il duo dei Lightning Bolt a.k.a. i due Brian a.k.a. Brian Chippendale & Brian Gibson, me lo sono sempre filato di striscio (5 album e 3 EP all’attivo), ad eccezione del qui presente, ché- lo dico subito evitando fraintendimenti- è il mio preferito della loro produzione. innanzitutto perché ci stanno due inni psych da mandare in acido tutti i neuroni che avete (parlo di “On Fire” e “Dracula Mountains”) e che a me mi mandano in fregola come Fantozzi davanti alla signorina Silvani. secondo poi perché il dischetto fila via veloce come un raid aereo su Baghdad e ti rimane la sensazione di esser stato violato a livello auricolare, che alla fine ci piace un frego, a noi musicomani-masochisti.

reperibile su mediafire o megaupload.

Shit and Shine – Ladybird

Autore: Shit and Shine

Titolo: Ladybird

Genere: ultra-tribal-noise

2005

Tout court: pandemonio anarchico!

CAZZO. mi viene da dire solo questo, dopo i 41 minuti e 44 secondi di maelstrom apocalittico in cui gli anglo-americani (di stanza tra il rude Texas e la swingin’ London) firmano la più colossale e magnetica equazione musicale degli ultimi dieci anni (almeno): “4 drummers, 2 bassists and 1 toy keyboard = 1 riff, 41 minutes = evil fun”. esattamente così dice il retro di questo discone della madonna, ché- se ancora non s’era capito- è una di quelle robe imprescindibili da spedire nello spazio quando l’umanità avrà imboccato l’auto-distruzione e bisognerà salvare le poche cose degne di nota che l’uomo abbia mai creato (assieme, ovviamente, alla Sacher Torte e alle tette di Barbara Marzano ne La Seduzione che sì, tecnicamente, sono state create da un uomo, e non fatemi spiegare come…). in pratica, questi maramaldi ci spediscono all’altro mondo con un marasma rituale tipo ‘preparatevi all’avvento dell’anti-cristo’, mescolando metal, industrial, noise, noise e ancora noise, noise a palate- ma non è quel noise cattivo in cui non ci si capisce un cazzo e sembra solo rumore- è qualcosa di più, è una roba sublime.

tanto vi ruba solo 40 minuti della vostra lunghissima vita (ovviamente se vi iniziano a far male le orecchie, levatelo, non voglio mica essere denunciato, eh), correte su mediafire!