Valentine’s On – Sunday Attitude EP
Autore: Valentine’s On
Genere: alt-rock, post-grunge
2012
Tout court: avete presente il rock quello vero?
se la cavano decisamente bene con chitarre, bassi e batterie questi quattro ragazzi che, pur scegliendo di cantare in inglese disdegnando le radici patrie (scherzo, eh), cosa che non mi sconfinfera tanto (esticazzi direte voi, giustamente), fanno un lavoro particolarmente gustoso. son solo tre canzoncine (la più lunga dura 2:53), che ho trovato tutte in equilibrio tra l’orecchiabilità (oggi creo neologismi manco fossi Umberto Eco) e una sana dose di potenza incazzosa. ecco, credo che sia questa la caratteristica principale della band, unitamente a una buona dose di fantasia- che poi è la carta che ha catturato la mia attenzione. detto questo, sarebbe interessante vedere come se la cavano sulla lunga distanza, perché se poco poco mantengono i livelli compositivi del presente, c’è da vederne delle belle. inutile dire che ve li raccomando.
qui i lincozzi
Emily Witch – Painfully Sober Again EP
Autore: Emily Witch
Genere: Painfully Sober Again
Genere: post-grunge, post-punk, hard rock, alt-rock
2011
Tout court: belli tosti.
sembra di essere ri-catapultati nella Seattle primi anni novanta. quella umidiccia e che t’andava di prendere a cazzotti dalla mattina alla sera, quella che non vedevi l’ora di andartene e lasciare quei quattro stronzi a parlarti dietro. che poi non è tanto diversa dall’Italia di oggi. all’epoca soffrivano l’ipocrita pax americana del post-guerra fredda; oggi si soffre la Crisi, questa entità misteriosa che tiene in ufficio i vecchi e lascia a casa i giovani. tant’è vero che poi cosa succede? che ‘sti giovani (anzi, giovinastri) si prendono una chitarra e se ne vanno in garage a fare caciara, che poi è la cosa che gli riesce meglio. e sicuramente riesce bene ai quattro Emily Witch (ex Baby on a Green Sofa), che suonano parecchio grunge (sì, proprio quel genere che ha fatto la storia della musica), ma anche molto heavy- con innegabili tracce di metal a strutturare il tutto. e lo fanno con appena cinque canzoni (tra cui “Gerbera” che mi ha conquistato), urlate in faccia senza tanti complimenti, con un reparto ritmico simile a un panzer e una chitarra inacidita col mondo. si sente che è roba che arriva dritta dal cuore, e quindi va bene anche qualche passaggio acerbo qua e là, l’importante è che la martellata arrivi. e fidatevi che arriva, cazzo se arriva.
qui i lincs:
pagina feisbuc
bandcamp (con fri daunlò dell’album!)