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Posts Tagged ‘2010’

More Than Life – Love Let Me Go

Autore: More Than Life
Titolo: Love Let Me Go
Genere: screamo, hardcore, post-hardcore
2010
Tout court: ragazzi, che bomba!

 

 

eh, lo so, arrivo con un ritardo abissale ad ascoltarmi ‘sti tipetti inglesi che suonano pesante come una betoniera e ti rivoltano le orecchie senza tanti complimenti. attualmente sono in fase di adorazione quindi potrei indugiare un po’ troppo nei complimenti, negli sproloqui e nei salamelecchi, fatto sta che era da tempo che un esordio su lunga distanza non mi emozionava così tanto e quindi lo dico: ‘sto disco è una ficata della madonna. ovviamente, ora li aspetto al varco, ché se poco poco per un pelino mi disattendono le aspettative per il secondo lavoro, compro un Ryanair solo andata e vado a sbranarli vivi, giuro. vabbe’, mo’, a parte gli scherzi: fanno musica solida, parecchio incazzata e dalle cadenze adeguatamente melodiche per incastore ogni singola canzone nello spazio vuoto che avete in testa e non farle sloggiare più. come ha detto l’amico veneto che me li ha consigliati: boiacan, che fomento!. ecco, ora io dico la stessa cosa a voi.

su mediafire, con estrema facilità.

pagina feisbuc

Sterbus – Chi ha ordinato gli spinaci?

23 dicembre 2011 2 commenti

Autore: Sterbus

Titolo: Chi ha ordinato gli spinaci?

Genere: indie, lo-fi, alt-rock, progressive, metal

2010

Tout court: bell’esordio.

è passato relativamente poco tempo da quando m’è capitato il simpaticissimo Iranian Doom, seconda e più recente uscita di quel brighella di Sterbus, ed è scoccata la scintilla. allora mi son detto d’andare a ripescare il suo primo lungo e vedere un po’ come suona. in sintesi? fantastico. come sospettavo, del resto- ché ci vedo lungo quando si tratta di talento, mica pizza e fichi. qui c’è più indie, più cantato e più riferimenti ai grandi nomi storici, più qualche sciabolata violenta tipo “Black Delivery” (pure in versione live!) o quella che mi s’è incastonata in testa tipo tormentone estivo, cioè “New Electric Teenage Girlfriend”. e, ovviamente, due cover dei sempreverdi Cardiacs. in sostanza, non perdetevelo!

bandcamp
Sterbus su feisbuc

Mumble Mumble Mumble – Mumble Mumble Mumble EP

Autore: Mumble Mumble Mumble

Titolo: Mumble Mumble Mumble

Genere: noise, punk, instrumental punk, drone

2010

Tout court: furia e tempesta!

avevamo scoperto questo enormemente talentuoso duo dal nome trino parlando della loro recente uscita, e ci eravamo gasati come pinguini, quindi ci fiondiamo a rispolverare questo loro esordio e, felicemente, mi si conferma l’idea che già mi sconfinferava sui ragassi: cioè: musica a tagliola, fatta da gente disgraziata per ascoltatori altrettanto malatissimi. very acid punk però senza le rotture di palle della voce a cornacchia e delle chitarre suonate coi piedi. sì, avete capito bene: basso, batteria e il risultato è un mattonicino di punknoise che mi s’eccitano le dita solo a scriverlo. ergo: un pezzo di lavoro che entra di diritto nelle migliori uscite italiche degli ultimi anni. e vabbè che a me piace spararla grossa ogni volta che sento un qualcosa che mi solletica l’appetito, però, se proprio non vi fidate del vecchio lupo qui presente, andate a sincerarvene voi stessi, scaricando il discotto direttamente dai matricidi della Kill Mommy, oppure fatevi un giro sul loro maispeis, dove trovate tutto, ma proprio tutto quello non osereste mai chiedermi. (scherzo, oggi sono proprio simpatico…)

Clubroot – II: MMX

Autore: Clubroot

Titolo: II: MMX

Genere: dubstep, future garage, ambient, idm

2010

Tout court: come sarebbe fluttuare nello spazio vuoto?

 

via, si parte. per un trip infinito nella galassia profonda, lontano da dio e dagli uomini. troppo aulico? dite che in fondo il dubstep è la musica più terraterra che c’è, quella nata negli scantinati del fumo e del sudore della Londra underground? se non conoscessi Clubroot, o meglio: Dan Richmond, vi darei ragione. ma quello che ha combinato ‘sto ragazzuolo ha dell’eccezionale. il disco di cui state leggendo segna il passo: guarda a Burial, ma ci mette più ambient (ma non per questo meno soul). qualcuno penserà che dopo quel che sto per scrivere mi dovrò mordere la lingua (o comunque fustigarmi con una forchetta o un gatto a nove code- a piacimento), il che forse è giusto, ma io me la sento proprio qui, sulla punta della lingua e non vedo l’ora di scriverla, e allora ecco che la sparo grossa: Clubroot e la sua carriola di suoni cosmici potrebbe essere l’equivalente di oggi dello psych-rock degli anni sessanta. ecco, l’ho detta (cioè scritta). è una sboronata classica stile chiacchiere da bar ma io ci credo (e poi non la vedo tutta ‘sta differenza tra spararla al bar e spararla su internette).

al di là di tutti i miei sproloqui inutili e oziosi, rimane il fatto che questa è una roba da nove in pagella. compiti a casa: ascoltare Clubroot (via mediafire).

TAVRVS – EP

30 settembre 2011 2 commenti

Autore: TAVRVS

Titolo: TAVRVS

Genere: idm, techno

2010

Tout court: tunz tunz per orecchie raffinate.

 

che v’ho tirato fuori dal cilindro, ‘sta volta? questo è un super-ep, uno di quelli che dire coi controcojoni è dire poco. se poco poco vi piacciono i Daft Punk, o vi ascoltate Boys Noize e i Bloody Beetroots e vi gasate come dei gibboni per gente come loro, allora queste sono le quattro canzoncine che fanno al caso vostro. poi ci aggiungo un po’ di gossip, ché fa sempre impennare l’hype e- però non è decisamente il mio caso- le vendite: l’autore del qui presente extended play è nientepopodimeno che quel brighella de I Cani che, quando non è in giro per Roma, a osservare i comportamenti sociali e pseudo-alternativi dei fichetti locali (anche detti ‘indiedimmerda’) per poi tramutarli in filastrocche synthpop, sa mettersi al tavolino e comporre musica con la emme maiuscola. però- a quanto mi dicono dalla regia (che sarebbe un mio amico fico che suona in un gruppo altrettanto fico e che conosce tutto il sottobosco di artisti e musicisti della città)- il progetto si è spento in un amen proprio quest’estate, precipitando il mio umore sotto le scarpe (si fa per dire, eh) visto che m’attendevo almeno un dischettino, così, pour parler. (personale analisi spiccia: è chiaro che a I Cani si è palesato che è molto più facile accattivarsi l’audience con I Cani che coi TAVRVS, per il solo e semplice (e palesemente ovvio) motivo che i primi sono mostruosamente più facili da pronunciare. fine dell’analisi spiccia).

qui il lincozzo per poterli assaggiare: http://sfigatindie.blogspot.com/2011/06/tavrvs-extended-play.html, inutile dire che stra-meritano!

The Secret – Solve et Coagula

Autore: The Secret

Titolo: Solve et Coagula

Genere: hardcore, grindcore, noisecore, crustend black metal

2010

Tout court: detonazione acustica.

è vero, è passato un anno esatto, in realtà, dall’uscita di questo disco, ma- cogliendo al balzo il ri-ascolto a tempo perso di questi giorni- ho deciso di scriverci qualcosa. anche perché, secondo me, ‘sto pezzo di disco della madonna non ha avuto il supporto che si meritava. innanzitutto i ragazzi in questione sono italiani (Trieste)- e già questa è una notiziona- e secondo: hanno un sound da paura, di quelli che ti scaraventano a terra come in un ciclone. le riviste specializzate (soprattutto su internet) ne hanno parlato un gran bene, ma si vede che non è bastato, e così ci metto il mio minuscolo carico, sperando che le lodi di decantazione giungano a più orecchie possibili. a rincarare la dose vi dico che la produzione la cura sempre quel gigione di Kurt Ballou (Converge, con i quali i nostri sono andati, peraltro, in tour) dal suo Godcity Studio, e che hanno veramente poco da invidiare a gente di fama ormai consolidata come Trap Them, dei quali abbiamo già parlato, e Cursed, dei quali parleremo- giusto per rimanere in ambito –core.

se non l’avete fatto all’uscita, un anno fa, recuperate immediatamente (mediafire)!